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martedì 10 maggio 2011

inception


Io sono contrario alle religioni. Non sono un ateo che dice «rispetto chi giunge ad un percorso spirituale che lo porta a credere all'esistenza del metafisico». No. Non rispetto i credenti. Ritenete che sbagli ad essere così radicale? Che così mi metto allo stesso livello del fondamentalista che mi asfalterebbe il culo perché non credo? Ok poco male...


Credere, in senso religioso, significa ritenere vero al 100% l'esistenza del soprannaturale; non è come se dico «credo di aver lasciato l'orologio a casa». Al limite potrei rispettarti se mi dici «credo a Dio all'80%», insomma lo pensi, lo ritieni plausibile, magari ti piace l'idea che sia vero, ma non ci scommetteresti le palle, se l'esistenza di Dio fosse quotata alla snai non scommetteresti con una quota inferiore a 1:1,15 ... allora in quel caso mi starebbe bene.


Siamo uomini sapiens e credo che abbiamo il dovere di usare il nostro cervello nella maniera che gli riesce meglio, e che ha prodotto tutto quello che di buono ha prodotto l'umanità, cioè per ragionare, e non usarlo a cazzo di cane. Perché finora tutto ciò che funziona davvero, che serve, lo abbiamo ottenuto ragionando. Metodo scientifico, teoremi, leggi matematiche, applicazioni ingegneristiche. Questo non include il nostro bisogno di arte, musica e letteratura. Ma tutto il resto, cioè tutto ciò che otteniamo usando il cervello a cazzo di cane, non funziona, non serve, è errato, e il più delle volte fa danni. Una di queste cose è la religione. Un'altra è credere alla teoria del complotto giudiziario contro Berlusconi.


Il 70% degli italiani sono credenti, mentre il 60% crede alla persecuzione giudiziaria (da molto accanita a lieve). Ai primi farei semplicemente notare il principio del rasoio di Occam. Tuttavia il loro errore di valutazione è trascurabile rispetto all'imbecillità dei secondi, che non avrebbero bisogno di scomodare teorie scientifiche o questioni metafisiche per realizzare l'assurdità della teoria della persecuzione giudiziaria. Basterebbe leggersi:



  • il diritto penale (non tutto ma solo la parte riguardante i reati di cui è accusato il loro beniamino)


  • gli atti giudiziari dei processi che lo riguardano



Ecco perché non rispetto chi crede con certezza in Dio, rispetto di meno chi crede al complotto giuridico, e reputo semplicemente maleinformati (ma non per questo meno rompicoglioni) sciamisti e lunacomplottisti.


E queste idee, le stronzate che escono fuori quando il nostro cervello lavora in modalità a cazzo di cane possono essere mostruose. Una premessa sbagliata può generare le peggiori schifezze con un semplice paradigma causa-effetto. Millenni di religione hanno prodotto guerre, impiccagioni, arretramento culturale, rincoglionimento generale, censure scientifiche, crociate, il concordato, Lorena Bianchetti e quel coglione del CNR. La teoria del complotto giudiziario ha prodotto in molti meno anni la depenalizzazione del falso in bilancio, la prescrizione breve, rincoglionimento generale, Scilipoti, e tra poco la riforma della magistratura, un inchiesta parlamentare sui pm di Milano e la riforma delle intercettazioni. Ora vabbè mi direte che la teoria della persecuzione giudiziaria non è la causa di tutto questo, ma solo il mezzo con la quale queste cazzate vengono fatte passare. Ok, ma il problema resta che la gente ci crede.


E non posso permettermi il lusso di dire «cazzi loro». Posso dirlo per gli sciamisti, potrei dirlo per i religiosi nella misura nella quale la Chiesa non mi rompesse i coglioni, e non posso dirlo affatto per i berlusconiani con diritto di voto miei connazionali.


Si potrebbero interpretare le cose così: la religione è semplicemente consolatoria, mentre credere alla persecuzione giudiziaria è un modo per autoconvincersi di non aver fatto una cazzata a votare per un patetico fanfarone offshorista corruttore. Vi è mai capitato di viaggiare con un tizio che sbaglia strada e anche quando la cosa è più che evidente continua lungo quella strada pur allungando di 50km il percorso sostenendo che invece no si fa prima per di qui pur di non ammettere di aver sbagliato strada? Forse è così, ma non mi interessa. Ognuno è responsabile di quello che dice, e se sostieni una cosa anche se sai che è una cazzata ti valuto per la cazzata che dici.


E, come dicevo prima, qualunque cazzata portata alle estreme conseguenze può essere disastrosa. Quindi il problema non è Berlusconi, ma è il nostro cazzo di modo di usare il cervello, la nostra educazione e abitudine al ragionamento. Se non smettiamo di usarlo a cazzo di cane daremo inizio a qualcosa che si radicherà a tal punto da fotterci irrimediabilmente.


Chiedo scusa a tutti i miei fans (ovvero a mia nonna) se ultimamente sono molto riflessivo e non parlo di figa ma sono rimasto traumatizzato dalla beatificazione di Lady Diana, o dal matrimonio di Wojtyla o una cosa del genere che non ricordo bene.

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