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martedì 4 gennaio 2011

recensione di "the tourist" con Deep e la Angelina Jolie


Come se a qualcuno possa interessare, riporto la recensione fatta su mymovies dell'ultima americanata con condimento italiano.



Immaginate di aver già pagato una cena con menu fisso e di accorgervi una volta lì che tutte le pietanze sono disgustose; non se ne salva neanche una, perfino le bevande e il dolce hanno un sapore sgradevole. Cosa fate? Saziate l'appetito turandovi il naso, spizzicate qualcosa lasciandolo a metà sperando di incontrare un sapore gradevole o ne uscite disgustati fiondandovi nella prima pizzeria al taglio che trovate per strada?



Questo film è un abbuffata di spy-love-thriller story, supertopa Angelina, Deep scazzato che non vede l'ora di uscire dal set, una delle Venezie più inconsistenti mai viste al cinema, e colpo di scena da teatrino dell'asilo. Dato che non c'è una cosa che ne esce dignitosamente, la strategia è «diversificare», fare un gran casino, un polpettone insomma, e far sperare lo spettatore «ok finora è stato uno schifo ma ora forse qualcosa di buono ne esce». La cena si rivela una presa in giro per lo spettatore ottimista, non è così che si fanno i brutti film; un «buon» brutto film ha la dignità di riconoscere i propri limiti e non stuzzicare continuamente l'appetito proponendo di rilanciare il gioco fino a chiudere con un fallimento su tutti i fronti.

Questo non è buon cinema e neanche cattivo cinema; questo è avanspettacolo da tv e merita tutt'al più di essere trasmesso in secondo serata in mezzo a ore di spot pubblicitari; non merita sicuramente il grande schermo.

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